Black Country, New Road Live At Bush All: L’eclissi del frontman  

Immagine da: https://www.rockol.it/news-736125/black-country-new-road-un-nuovo-album-live-con-otto-inediti

Look at what we did together, BC, NR friends forever così recita il ritornello della traccia Up song posta in apertura a Live at Bush Hall, l’ultimo album dei Black country, new road, rilasciato il 24 marzo 2023. Nonostante venga considerato un album, esso non rispecchia totalmente la definizione classica del termine: live at Bush Hall è la registrazione di un concerto in cui sono stati eseguiti pezzi inediti dopo il ritiro dello storico frontman a causa di problemi legati alla salute mentale. Il gruppo, formato da Tyler Hyde (basso e voce),  Lewis Evans (sassofono, flauto traverso, voce), Georgia Ellery (violino),  May Kershaw (tastiere e voce), Charlie Wayne (batteria); Luke Mark  (chitarra) e precedentemente anche da Isaac Wood (chitarra,voce) negli anni, ha abituato bene i suoi ascoltatori, i due album precedenti infatti (For the First Time, 2021 Ants from Up There, 2022) hanno fatto in modo che i giovanissimi e talentuosi musicisti britannici si ritagliassero un posto più che meritato all’interno della scena musicale mondiale. I BC,NR sono stati in grado di unire l'attitudine post punk/new wave, il virtuosismo tipico del math rock, la complessità armonica del jazz, strizzando nel frattempo un occhio al cantautorato: insomma un insieme di elementi che, nella giusta combinazione e dose, non potevano far altro che dare vita ad una formula spettacolare e innovativa.  

In molti ritengono che quest’ultima uscita dei BC,NR non sia all’altezza dei dischi precedenti, trovo invece che il punto di forza di questo lavoro sia quello che i più reputano il punto debole: la mancanza del frontman Isaac Wood. La sua voce, profonda e carica di emozioni, nonché il suo modo di interpretare i testi rimandano a grandi artisti del passato come Ian Curtis (Joy Division) o Nick Drake (morti molto giovani),capaci di esprimere tutto il loro disagio nella musica che scrivevano, così come Isaac. 

Nonostante questa sua grande qualità, l’assenza del frontman ha permesso che si avverasse una situazione fuori dal comune, così particolare e inconsueta da doverle dare un nome: ho deciso di chiamarla l’eclissi del frontman. Una condizione in cui i “membri dell’orchestra”, ossia gli altri componenti della band emergono in primo piano pur rimanendo nel retroscena; non c’è volontà di avanzare, essi rimangono là dove sono sempre stati continuando a scrivere musica nella maniera più intima possibile, senza pretendere di essere capiti o visti: l’arte per l’arte. 

L’intimità che si genera all’interno di quest’ album dove a cantare sono quasi tutti i membri del gruppo ci catapulta sul palco insieme a loro, rendendoci parte del gruppo e ci fa capire il profondissimo legame che si è formato negli anni tra i vari membri.  

Non è da tutti riuscire a gestire una situazione come questa, i BC,NR hanno dimostrato grandissimo coraggio, potevano scegliere la strada più scontata, cioè quella di trovare un nuovo cantante, eppure… sarebbe stato così semplice sostituire un talento come Isaac Wood? Assolutamente no! Così hanno deciso di imboccare una via più tortuosa, forse anche nel rispetto del loro caro amico…  infatti non si tratta solo di una band, ma di un affiatato gruppo di amici e a dircelo sono proprio loro look at what we did together, BC NR friends forever.  

Ora, dopo aver spiegato la situazione che ha dato origine a questo “album” cerchiamo di analizzarne il contenuto. Il disco è composto da otto tracce più un reprise della prima, alla voce sono i vari membri del progetto, che si dividono le tracce; le canzoni sono tutte suonate, l’organico degli strumenti è molto ampio e le capacità tecniche dei musicisti permettono la creazione di riff molto complessi che non necessitano di grosse produzioni. I pezzi che più mi hanno colpito sono Up song, con la sua volontà di raccontare a noi ascoltatori il rapporto tra i membri del gruppo e rassicurarci del fatto che “Isaac se ne è andato, ma noi siamo sempre noi e lui sarà per sempre uno di noi” lascia sempre un sorriso dopo l’ascolto. 

Un altro pezzo che vorrei citare è The Boy la cui caratteristica di spicco è la divisione in capitoli, ognuno dei quali racconta una parte della storia ed ovviamente ogni atto è musicato in modo diverso, mantenendo però un filo conduttore comune, una modalità di composizione inusuale per la musica popolare. 

Concludo citando quella che per me è la traccia di maggior rilievo del disco: Turbines/Pigs. Questa traccia rappresenta l’apice di un disco che sta già altissimo, ho avuto la fortuna e il privilegio di sentire i BC NR in concerto senza averli ascoltati precedentemente ed è stato proprio questo brano che dopo avermi fatto commuovere mi ha fatto capire il livello di questo progetto: la canzone è delicata, la voce ed il pianoforte sono gli unici strumenti nella prima sezione della canzone, essi si incrociano dando vita ad una sorta di ballad che viene interrotta completamente nel momento in cui entra l’orchestra. L’altra grande qualità della canzone è il testo, nel quale possiamo trovare una delle strofe più belle che ho avuto la possibilità di leggere: 

 “Broke the zip insidе my stomach 

Blood dripping down onto the broom 

Off the broom and through the sky 

Mixеd with your tears seeped to the ground”. 

L’ immagine così cruda cantata in maniera così delicata e semplice penetra come una freccia attraverso un corpo. 

I Black Country, New Road sono senza dubbio uno dei gruppi più promettenti degli ultimi anni e non vedo l’ora di poter ascoltare i loro prossimi lavori. Li consiglio a chiunque.

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